Molti tra gli appassionati e addetti ai lavori delle scuole di equitazione non esitano a riconoscere e rimarcare, ogni volta che possono, il valore unico di questo sport, soprattutto verso coloro i quali il cavallo non lo conoscono affatto, se non per i continui riferimenti “altri” (artistici, storici, pubblicitari, iconografici, di marketing e chi più ne ha, più ne metta) che sempre e comunque mantengono vivo nell’immaginario il cavallo come compagno dell’uomo, oggi come ieri. Quel che tuttavia forse mancava era fare il punto, in maniera specifica, su quale effettivamente sia il valore aggiunto che questo sport, diversamente da altri, può portare ad allievi e ragazzi. Perché non basta semplicemente affermare l’ovvio, ossia che è l’unica attività, ludica o agonistica che sia, che coinvolge un altro essere vivente. Serviva sviscerare “in che cosa” davvero consista quel plus che l’equitazione può dare ai giovani (ma anche ai meno giovani). Questo compito è stato assolto, ora non ci resta che scoprirlo insieme…
LEGGI l’intervista di Equestrian Insights a Rita Andruetto, psicologa, psicologa dello sport, giudice nazionale di salto ostacoli della FISE e per Equitare autrice del volume “Equitazione per educare. Viaggio dentro l’equitazione per esplorare il suo contributo allo sviluppo della persona” (Equitare Casa Editrice):
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